martedì 5 settembre 2023

martedì 11 maggio 2021

Giuseppe Prinzi. Emergendo dal fango, coperte di colore, ci vengono incontro creature nuove. Riflessione sui suoi quarant'anni di creativita' artistica. Di Paolo Giansiracusa

 


Teste  e  volti,  maschere  e  visi,  facce  e  smorfie…ci  appaiono  in  una interminabile  galleria  di  ritratti.  Ritratti  dell’anima,  emersi  da profondità  imperscrutabili  dove  ogni  creatura  emerge  per  un  desiderio creativo  che  l’artista  esprime  con  passione. 



Giuseppe  Prinzi  scava nell’intimo  del  suo  essere  per  cercare  le  creature  che  abitano  negli  spazi della  sua  esistenza,  nelle  pieghe  dei  suoi  desideri.  Egli,  con  un  esercizio instancabile  portato  avanti  da  oltre  quarant’anni,  trova  nel  suo  abisso interiore  creature  surreali,  presenze  vive  che  emergono  da  un  mondo altro  rispetto  a  quello  della  quotidianità,  da  un  luogo  impenetrabile dove  ciò  che  sgorga  giunge  alla  nostra  visione  come  la  luce,  come l’onda  del  mare,  come  il  flusso  incontenibile  dell’aria  mossa  dal  vento. 



 Prinzi  è  un  grande  osservatore,  egli  guarda  con  attenzione  ogni creatura,  ne  coglie  le  particolarità,  l’espressione,  e  poi  la  conduce  nel luogo  delle  metamorfosi  dove  ogni  cosa  diventa  altro,  dove  ogni  volto assume  nuove  sembianze  e  si  carica  di  nuovi  valori. 



 L’Artista  stesso all’inizio  non  sa  come  si  svilupperà  il  suo  percorso  creativo;  egli  si affida  senza  remore  all’energia  che  governa  la  sua  intelligenza,  il  suo estro.



Non  si  pone  problemi  di  natura  rappresentativa  o  narrativa,  niente è  prefissato,  tutto  è  in  divenire.  Anche  i  colori  non  rispettano  le  fonti cromatiche  di  partenza.  Dov’era  il  blu  ora  c’è  l’arancio,  dov’era  il  rosso ora  c’è  il  verde.  Ciò  perché  la  fantasia  dell’essere  non  si  lascia  bloccare, condizionare,  da  ciò  che ha  visto, ma  si  abbandona, facendosi  spingere dalla  volontà  dell’anima. 



Le  tecniche  adottate  ci  dicono  tutto  del processo  costruttivo  delle  figure  e  dei  luoghi.  L’Artista  non  ha ripensamenti,  non  concepisce  e  non  accetta  le  rimasticature  di  colore, non  torna  mai  sullo  stesso  segno  inciso  o  sullo  stesso  piano  modellato.



Ogni  azione  creativa  è  per  sempre,  come  per  Picasso  e  per  i  cubisti  di cui  Giuseppe  Prinzi  è  acuto  osservatore.    D’altra  parte  l’esercizio creativo  della  ceramica,  ambito  artistico  che  Prinzi  pratica  con passione,  impone  l’immediatezza  esecutiva  e  non  ammette ripensamenti  di sorta.  



Mettere  e  togliere,  costruire  e  cancellare,  stendere  il  colore  e  poi accenderlo  di  luce…  tutto  avviene  nella  mente,  tutto  accade  in  un continuo  pensare  e  ripensare  dentro  l’essere.  La  mente  elabora  ogni cosa  prima  che la  materia diventi  sostanza manifesta  del  pensiero.    



Dopo  giorni,  a  volte  settimane,  dopo  il  tempo  della  maturazione interiore,  quando  sembra  che  tutto  riposi,  ecco  sorgere  le  presenze  tanto attese.  Ciò  che  è  stato  assorbito  nel  tempo  della  quotidianità  adesso nasce, con  energia  prorompente,  per  diventare espressione  universale.   


L’artista  diventa  strumento  del  magma  incontenibile  che  la  sua anima  partorisce.  Volti  imprevedibili  guardano  fuori  dallo  spazio iconico,  altri  si  guardano  tra  loro,  altri  ancora  guardano  il  loro costruttore,  il  maestro  del  segno  e  del  colore  che  dà  loro  sostanza,  che stabilisce  la  loro  consistenza,  che  dà  spazio  alla  loro  presenza  tra  gli uomini.   



Giuseppe  Prinzi  dipinge  e  modella  da  sempre  senza  subire condizionamenti  esterni,  senza  lasciarsi  soggezionare  dagli  ismi,  dalle tendenze.  Dipinge  e  scolpisce  per  un  proprio  sentire,  mettendo  in  atto un  linguaggio  personale,  uno  stile  tutto  proprio  che  può  essere inquadrato  come  la  sua  cifra  stilistica.  



La  materia  cromatica  è consistente,  ben  strutturata  come  fosse  argilla,  fango  da  cui  emerge  la vita.  I  suoi  colori  pastosi  generano  volti  dalla  solidità  scultorea,  sguardi che  sembrano scolpiti  nella  pietra,  nel  marmo.  Il  suo  è  un  fare  scultoreo, un  procedere  creativo  che  mette  insieme  colore  e  modellato. 



Tutto  nella sua  energia  creativa  si  impasta  e  poi  prende  volume  staccandosi  dal piano  come  per  assorbire  vita  ed  energia.  Nelle  sue  opere  si esprime  la stessa  forza  che accompagna  tutto  ciò  che emerge  dagli  abissi.  


Ciò  che proviene  dal  suo  ingegno  artistico  è  come  una  nascita  dalla  materia primordiale,  un  germoglio  plastico,  misurabile,  concreto.  Parimenti quando  scolpisce  o  modella  la  creta  pensa  già  alla  penetrazione  della luce,  all’invasione  vitale  del  colore.  



 La  mostra  in  atto  documenta  ciò  che  l’Artista  ha  creato  in  oltre quaranta  anni  di  attività  nel  campo  della  ceramica  e  della  scultura,  della pittura  e  del  disegno,  senza  mai  fermarsi.  Le  sue  opere,  tutte, appartengono  ad  un  unico  flusso  creativo,  mai  interrotto,  sempre  vivo e  determinato.



 Al  grido  lacerante  di  certe  presenze  si  alternano  sguardi compassionevoli,  al  gesto  incisivo  di  uomini  del  tempo  presente  si accompagnano  immagini  soavi  di  un’età  lontana.  E’  un  alternarsi  tra  il bene  e  il  male,  tra  il  presente  e  il  passato.  



Tutto  emerge  come  dal  fango della  creazione,  col  colore  ancestrale,  con  la  luce  che  annunzia l’arrivo di  creature  nuove.



         Paolo  Giansiracusa  –  Storico  dell’Arte 

domenica 25 ottobre 2020

Lettera aperta di Giuseppe Prinzi al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella


Sergio Mattarella Presidente della Repubblica italiana



 Egregio Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella , con questa mia lettera, desidero  portarLa a conoscenza , di una vicenda incresciosa e disdicevole , che mi e' successa e che si trascina ormai da piu' di cinque anni . 


Nel mese di agosto del 2015 , su richiesta del Sindaco del mio paese , Santo Stefano di Camastra , ho concesso in comodato d'uso una mia opera unica in ceramica refrattaria dipinta con volti artistici del mio stile personale, per essere messa in mostra all'Expo di Milano nello stand della Regione siciliana , a condizione che mi venisse restituita alla fine della manifestazione . 


Al termine dell'esposizione milanese,  dapprima verbalmente e in seguito due volte per iscritto , ho chiesto invano la restituzione della mia opera. 

Quindi stanco, deluso e umiliato dal persistente mutismo dell'amministrazione comunale , ho deciso di rivolgermi al mio legale di fiducia , che con una lettera del 4 Agosto 2018 , diffidava  l'ente alla restituzione dell'opera.


Questa volta il Sindaco con una lettera del 16 agosto risponde cosi': "Il manufatto in ceramica da lei messo a disposizione di questa amministrazione comunale, e' stato omaggiato dal personale comunale e regionale presente nello spazio espositivo , ad una autorita di valenza internazionale in visita all'area espositiva"     e mi invitava a comunicare il valore dell'oggetto e il Comune avrebbe provveduto al rimborso . 


Allora, dopo avere espresso il mio disappunto per il comportamento del Comune , comunicai, sempre tramite il mio legale , che il valore che avevo attribuito alla mia opera era di 3.000 euro. Ma a questa lettera il Comune non ha risposto e non ha risposto neppure all'invito di una stipulazione di negoziazione assistita per trovare una soluzione bonaria , evitando la controversia giudiziaria e le relative spese legali.

A questo punto sono stato costretto a citare in giudizio il Comune di Santo Stefano di Camastra davanti al Giudice di Pace di Mistretta. Il Comune nel documento di comparsa in giudizio, mi accusa di volere speculare a danno dell'amministrazione locale e poi si permette di stabilire il valore della mia opera, chiedendo al Giudice, che sia compreso tra i 200 e i 300 euro e che siano addebitate a me che ho subito il fatto illecito, anche le spese giudiziarie. 


Io credo caro Presidente , che il Comune non aveva il diritto di appropriarsi della mia opera , ne per omaggiarla , ne per altri motivi ,  senza chiedere il mio consenso esplicito. Quello del Comune e' stato un atto prepotente , autoritario , incivile e irrispettoso della mia dignita di artista e di uomo . 


Sono stato privato del diritto legittimo , di riavere un'opera , alla quale tenevo tanto e sulla quale avevo tanto sperimentato , sia artisticamente che tecnicamente e non avrei voluto neanche vendere e men che meno regalare, ma tenere in mostra nel reparto artgallery della mia esposizione di pezzi unici ed esporre in eventuali future mostre ed esposizioni di rilievo. 


Questo modo di agire del Comune nei miei confronti , e' cosi' incivile , cosi' insopportabile ed offensivo del senso comune di liberta e di democrazia, che a non denunciarlo mi vergognerei , ed evidenzia disinteresse,  disprezzo e indifferenza verso l'arte , gli artigiani e gli artisti in genere. Ed ancora, voglio rivendicare il diritto mio e di qualsiasi altro autore, artista o artigiano che sia, di decidere il valore di una propria opera, o se venderla, oppure no, senza dover dare spiegazioni o giustificazioni ad alcuno; perche questa , penso che sia una liberta' , un diritto costituzionale e individuale, che non puo' essere censurato, criticato o calpestato da nessuno.  Ma poi , io mi chiedo,  questi amministratori , non potevano dirmi subito la verita'? 


Perche' hanno aspettato tre anni per farlo e solo dopo aver ricevuto la diffida del mio avvocato? Forse perche' non volevano sborsare nessun risarcimento? Questa per me , non e' soltanto una questione economica, ma e' soprattutto una questione etica e morale e di violazione della dignita' . E' stata colpita anche la mia autostima . 


Ma quello che non mi sarei mai aspettato e che mi ha molto amareggiato ,  e' aver ricevuto intimidazioni e minacce di ritorsioni, in "dialetto siciliano" , da un  importante politico locale,  con l'obiettivo di farmi ritirare la citazione in giudizio. 

Purtroppo Presidente Le devo confidare, che questo comportamento indifferente e poco corretto, da parte di questi amministratori, non è un'eccezione. Un'altra mia opera in esposizione al museo civico delle ceramiche di palazzo Trabia, e' sparita da un po di tempo. 


Ho chiesto informazioni al direttore del museo, che mi ha detto che non l'ha più vista, che l'hanno cercata, ma non sono riusciti a trovarla. Allora ho scritto al Sindaco per due volte, tramite posta elettronica certificata, ma non ho ricevuto alcuna risposta. Le sembra giusto e civile Presidente? Rispondere non è un dovere per un pubblico ufficiale, oltre che una cortesia? A chi dovrei rivolgermi, per avere delle spiegazioni? Devo essere costretto, un'altra volta ad intraprendere,  un'altra azione legale?


Comprendo perfettamente,  caro Presidente Mattarella, che queste mie vicende spiacevoli, rispetto a tutto quello che  sta succedendo nel nostro paese e nel mondo , non siano cosi' gravi, ma spero lo stesso che Lei possa leggere questa mia lettera e se trovasse qualche minuto del suo preziosissimo tempo , mi farebbe piacere conoscere il  suo autorevolissimo parere. 

Cordiali e rispettosi saluti    Giuseppe Prinzi

Giuseppe Prinzi

 

mercoledì 3 giugno 2020

EXPO di MILANO 2015 - Personale Comunale di Santo Stefano di Camastra e della Regione siciliana , si appropria Illecitamente , di un' Opera d' arte Ceramica di Giuseppe Prinzi e la regala - Denuncia alla Procura della Repubblica

"Giara in ceramica refrattaria" in mostra ad EXPO
Di Milano 2015 - dipinta con volti metafisici
Smalto opalescente - Terra refrattaria - Ossido di rame
Foggiatura al tornio - Multicotture a Granfuoco
Opera unica - Giuseppe Prinzi


L' incresciosa vicenda dai risvolti pirandelliani,
 ha il suo inizio nel mese di agosto del 2015 , quando l'artista Giuseppe Prinzi , pittore , scultore e ceramista con studio d' arte laboratorio ed esposizione a Santo Stefano di Camastra , concede in comodato d'uso , allo stesso Comune , un 'opera  in ceramica  refrattaria dipinta con volti "metafisici" , nel suo stile personale "onirico - mnemonico", di cm. 52 di altezza e cm. 40 di larghezza , per essere messa in mostra all' expo di Milano nello stand della Regione siciliana , con il presupposto,  che gli venisse restituita alla fine della manifestazione .

Maiolica cm.65 - Smalto opaco - fondo cobalto


Al termine dell'esposizione milanese , dapprima verbalmente e in seguito , due volte per iscritto , nel 2017 e nel 2018 , ha chiesto invano la restituzione  della sua opera . Quindi stanco e deluso del persistente mutismo e dell' indifferenza  dell ' amministrazione  comunale , durata tre anni , si vede costretto a rivolgersi al suo legale di   fiducia , il quale con lettera del 4 Agosto del 2018 , diffida l'ente alla restituzione dell'opera , oppure al risarcimento del danno . Con una lettera del giorno 16 dello stesso mese, finalmente , il sindaco Francesco Re , rispondeva cosi' : " Il manufatto in ceramica da lei messo  a disposizione di questa amministrazione comunale , e' stato omaggiato  dal personale regionale e comunale presente nello spazio espositivo riservato alla Sicilia , ad un'autorita' di valenza internazionale , in visita all'area espositiva , che aveva fatto apprezzamenti sull'arte ceramica    stefanese" . Nella stessa lettera , invitava       l' autore a comunicare il valore dell'oggetto  e il comune ,  avrebbe prontamente provveduto al rimborso .


Giuseppe Prinzi con "Volti Postmetafisici"
Olio su tela cm. 70 x 50 


Ecco c'io' che dichiara l'artista . " Allora , tramite lettera scritta dal mio avvocato , dopo avere espresso il mio disappunto e la mia indignazione per il comportamento del Comune , comunicai che il valore che avevo attribuito all' opera era di 3.000 euro  .
Ma , a quest' ultima lettera il Comune , non ha risposto e non ha risposto , neppure     all' invito di una  stipulazione di negoziazione assistita , per trovare una soluzione amichevole e bonaria, evitando la controversia giudiziaria e le relative spese legali .

"Viaggio nella memoria" - Olio su tela - cm. 160 x 100


A  questo punto , l'indifferenza dell'amministrazione comunale , non mi ha lasciato scelta e sono stato costretto , mio malgrado , a citare in giudizio il Comune di Santo Stefano di Camastra , davanti al Giudice di Pace di Mistretta . Il Comune nel documento di comparsa in giudizio , mi accusa di volere speculare a danno dell'amministrazione locale , e poi , si permette la presunzione di  volere stabilire il valore della mia opera , chiedendo  al Giudice , con grande spudoratezza ed arroganza , che il valore sia compreso tra i 200 e i 300 euro e  che siano addebitate a me , che ho subito il fatto illecito e quindi sono "parte lesa", anche le spese giudiziarie. Spese giudiziarie e legali che sono maturate per responsabilita' del comune, che non ha restituito il mio oggetto come pattuito nel 2015 , quindi non credo sia giusto che siano addebitate a me.



"Seven Faces" - Lastra in ceramica refrattaria con volti
ossidazione materica cm. 50 x 50
Collezione privata Nizza - Francia



Voglio chiarire che il Comune era tenuto a custodire nel miglior modo possibile l'oggetto avuto in uso , con la diligenza del buon padre di famiglia ; e non aveva il diritto di appropriarsene, ne per "omaggiarlo" e neppure per altri motivi ,
senza il mio consenso esplicito.
Quello del Comune , e' stato un atto autoritario , prepotente , incivile e irrispettoso della mia dignita' di artista e di uomo , sono stato ingannato e raggirato per tre anni , privato del diritto di riavere       un' opera alla quale tenevo molto e sulla quale , avevo tanto sperimentato sia tecnicamente che artisticamente e non avrei voluto per il momento , neanche vendere e men che meno regalare , ma soltanto tenere in mostra nel reparto "Art Gallery" del mio laboratorio ed esporre in eventuali future mostre ed esposizioni di rilievo.


Olio su maiolica materico con tre volti
Diametro cm. 60 - Collezione privata - Germania



Ma poi , questi amministratori , non potevano avere almeno l'eleganza di scusarsi e dirmi subito la verita' ? Perche' hanno fatto trascorrere tre anni per farlo e solo dopo aver ricevuto la diffida  del mio avvocato ?  Forse perche' non avevano alcuna intenzione di sborsare nessun risarcimento ? Comunque , non e' certo questo il modo di promuovere e valorizzare l 'arte stefanese , gli artisti e i maestri ceramisti .


"Volti onirici"- Olio su tela cm. 60 x 50




Questo modo di agire, questo comportamento , e' cosi' incivile , cosi' insopportabile ed offensivo, del senso comune di liberta' e di democrazia , che a non denunciarlo , mi vergognerei , ed evidenzia soltanto disinteresse, disprezzo e indifferenza verso la nobile arte della  ceramica, gli artigiani e gli artisti in genere.

Ceramiche di Giuseppe Prinzi  in mostra al Museo di Palazzo Trabia - L'opera a sinistra e' scomparsa
Forse e' stata "omaggiata" ?



Ed ancora ; voglio rivendicare il diritto mio
e di qualsiasi altro autore ,  artista o artigiano che sia , di decidere il valore di una propria opera , o se venderla , oppure no,  senza dover dare spiegazioni o giustificazioni ad alcuno ; perche' questa e' una liberta',  un diritto costituzionale e individuale , che non puo' essere censurato, criticato o calpestato. E non e' piu' concepibile e nemmeno corretto , che un'associazione culturale , o un'amministrazione comunale , a cui viene concessa in comodato d'uso un 'opera, per essere messa in esposizione in una mostra temporanea o nelle sale di un museo civico , come palazzo Trabia , non compili una scheda , con le dimensioni , la tecnica e il valore dell'opera, non rilasci ricevuta all'autore , non  la assicuri , e si mostri riluttante a rispondere di eventuali danneggiamenti o sparizioni , come e' capitato piu' di una volta alle mie ceramiche . Per questi ed altri motivi , non partecipo piu' da diversi anni , alla mostra della ceramica stefanese .

"Volti monocromatici" - Olio su tela cm. 200 x 100
Proprieta' dell'autore 



Desidero inoltre informare questa non meglio specificata , "autorita' di valenza internazionale" , che ha avuto in omaggio
la mia opera , ( da fonti non ufficiali , probabilmente ad una personalita' al seguito della delegazione diplomatica dell'ex Presidente statunitense Obama , o di quella Russa di Putin , in visita all'esposizione internazionale ) che essa, e' corpo di un
probabile reato , c'e' una denuncia alla Procura della Repubblica  e che potrebbe essere indagato per connivenza .


"Anfora screziata con volti" cm. 53 x 31
Proprieta dell'artista


 Ma quello che non mi sarei mai aspettato e che mi ha molto amareggiato , e' ricevere intimidazioni e minacce di ritorsioni , in "dialetto siciliano" , da un importante politico locale ,  con l' obiettivo di farmi ritirare la citazione in giudizio . Riferiro' i dettagli di questa conversazione al Procuratore, se me li chiedera'. Mi riservo la facolta' di chiedere al Comune , oltre al risarcimento dei danni patrimoniali , anche quello dei danni morali ed esistenziali ".


                                            Artpostmodernist





mercoledì 12 giugno 2019

Giuseppe Prinzi e la "giara omaggiata" - Milano Expo 2015

Giuseppe Prinzi - Giara Expo 2015
Tecnica: refrattario - ceramica - smalto 
Opalescente - multicotture - granfuoco



Potrebbe sembrare un paradosso pirandelliano, ma questa volta la "giara" non si e' misteriosamente spaccata in due lembi

"Kaos" dei fratelli Taviani  -  " La giara" - Luigi Pirandello

e Zi Dima non vi e' rimasto prigioniero dentro;  e non e' neppure una commedia "surreale" dell'assurdo . E' tutto accaduto realmente!

" L'albero della vita" -  Expo -  Milano 2015


 La giara in ceramica refrattaria con sette volti metafisici, di cm. 52 di altezza e 40 centimetri di diametro, trattata con ossido di rame e cotture multiple , concessa in comodato d'uso dall'artista e maestro d' arte stefanese Giuseppe Prinzi, al comune di Santo Stefano di Camastra per essere messa in mostra all'Expo di Milano del 2015, nello stand della regione siciliana , e' stata indebitamente "omaggiata" all'insaputa e senza il consenso dell'autore, ad un'autorita' di valenza internazionale,
( da fonti non ufficiali , probabilmente alla delegazione diplomatica dell'ex presidente statunitense Obama, o a quella  Russa  di Putin , in visita all'esposizione).

La Casa Bianca  - Washington - U.S.A.


Per diversi mesi dall'accaduto ,  il comune ha sostenuto che l'oggetto si fosse smarrito, non rispondendo neppure a due richieste  ufficiali di restituzione dell'opera. Solo dopo una lettera di diffida fatta scrivere dal suo legale di fiducia, l'artista e' riuscito a scoprire la verita', per mezzo di una risposta scritta firmata dal sindaco in persona.


Giuseppe Prinzi - 2019


  Ecco cosa pensa l'autore di questa  incresciosa vicenda:  " Ho subito un atto prepotente, ingiusto e irrispettoso della mia dignita' di artista e di uomo, trattato con indifferenza e incivilta', ingannato e raggirato per tre anni , con l'obbiettivo di far trascorrere del tempo, ed evitare il giusto risarcimento . Sono stato privato del diritto  e del piacere di ritornare in possesso di un'opera ,  che volevo continuare a tenere in mostra nel settore "art gallery" del mio negozio ed esporre in eventuali manifestazioni artistiche e culturali future . Ero molto legato a quel pezzo, sul quale avevo tanto sperimentato e lo consideravo un modello per le mie successive ricerche tecniche e artistiche , a  prescindere dal mero valore economico , che rivendico il diritto e la liberta' di attribuire . Spero che i responsabili dell'appropriazione indebita, siano individuati e puniti dal giudice , in maniera esemplare e che gli serva da lezione per il futuro".


Il Cremlino - Mosca - Russia

Nell'attesa dell'esito finale , ci chiediamo : Ma dove si trova realmente la  fantomatica giara? Alla Casa Bianca? Al Cremlino? Oppure qui in Italia , in casa di un amico degli amici ?


  G. Mar.Fer.



Oltre le apparenze - Giuseppe Prinzi - Sikelia edizioni

          Time for Kisses - Pannello in maiolica                          Cm. 100 x 100 - 2022