Alessandro Bertirotti |
coloro che vi si dedicano un'inesorabile empatia, riconoscendo in questo sviluppo molti tratti della odierna vita quotidiana. In effetti nonostante molte cose possano essere
Giuseppe Prinzi "Rinascimento Siciliano",2007, olio su tela cm 70x70 |
apparentemente cambiate, rispetto al passato, anche quando eravamo agli albori del nostro sviluppo, vi sono molti aspetti che continuano a rimanere immobili proprio in nome della loro importanza. Bene uno di questi è la necessità della
Giuseppe Prinzi con la sua opera "Pirandello e le maschere" a Palazzo Armao (Santo Stefano di Camastra) nel 2017 |
nostra specie di modificare l'ambiente lasciando in esso dei segni attraverso l'utilizzo della materia, proprio quello che accade nel caso di Giuseppe Prinzi. Certo tutti si possono improvvisare “modificatori di materia”, e tutti possono
Giuseppe Prinzi "Senza titolo",1998, olio su tela cm 120x100 |
lasciare segni del loro passaggio. In questo caso, però, siamo in presenza di segni che acquistano un valore universale grazie al tratto, ai colori, alle espressioni evidenziate, ossia grazie a tutti quegli elementi universali che uniscono i popoli
Giuseppe Prinzi - Uno dei tre elementi del "Trittico: Pirandello e le maschere" |
fra loro. I paradossi pirandelliani sono i paradossi dell'intera umanità, delle apparenti differenze fra i popoli. In realtà l'evoluzione dell'intera specie presenta molti più elementi in comune che elementi abili nella separazione.
Giovanni Prinzi con la sua opera grafica " I cinque volti di Pirandello" nel 2017 |
La separazione è un esercizio scientificamente utile alla nostra mente occidentale proprio perché siamo di origine aristotelica e abituati a dividere il mondo all'interno di categorie, scatole che spesso non facciamo comunicare fra loro. L'opera di Giuseppe Prinzi mi ricorda una celebre frase: “Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella” (Galileo Galilei 1564 – 1642)
Alessandro Bertirotti